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Investimenti 4.0 e risparmio energetico - Nuove agevolazioni in arrivo - ANTICIPAZIONE

Con decreto del Ministro dello sviluppo economico è stato istituito un nuovo regime di aiuti, finanziati dai fondi del React-Eu per sostenere con 678 milioni di euro gli investimenti delle piccole e medie imprese italiane nella realizzazione di progetti innovativi legati a tecnologie 4.0, economia circolare e risparmio energetico. I finanziamenti saranno garantiti dal programma d'investimento europeo React-Eu e dai fondi di coesione.

 

In particolare, i finanziamenti previsti dal nuovo regime di aiuti sono destinati per circa 250 milioni agli investimenti da realizzare nelle regioni del Centro - Nord (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto, Umbria e Province Autonome di Bolzano e di Trento), mentre circa 428 milioni sono previsti per quelli nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna). Di queste risorse, una quota pari al 25% è destinata ai progetti proposti dalle micro e piccole imprese.

 

Soggetti beneficiari

Piccole e medie imprese manifatturiere (esclusi i settori non ammissibili in base alla disciplina sugli aiuti di Stato) e dei servizi che, alla data di presentazione della domanda, soddisfano i seguenti requisiti:

  • hanno almeno due bilanci depositati o, nel caso di imprese individuali e società di persone, almeno due dichiarazioni dei redditi presentate
  • non devono avere effettuato, nei due anni precedenti alla domanda di agevolazione, una delocalizzazione dell’unità produttiva verso uno stabilimento situato in un’altra parte dello Spazio Economico Europeo (SEE) che realizzi prodotti o servizi oggetto dell’investimento
  • devono impegnarsi a non delocalizzare l’unità produttiva nei due anni successivi

 

Le imprese che richiederanno l’agevolazione non dovranno però aver effettuato, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso uno stabilimento situato in un’altra parte dello Spazio Economico Europeo (SEE) che realizzi prodotti o servizi oggetto dell’investimento, impegnandosi a non farlo anche fino ai 2 anni successivi al completamento dell’investimento stesso.

 

Agevolazione

Le agevolazioni saranno concesse sotto forma del contributo in conto impianti (quindi un contributo per immobilizzazioni materiali o immateriali ammortizzabili) e copriranno un massimo del 60% della spese per le micro e piccole imprese della Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, percentuale che scende al 50% per le medie.

Per le imprese della Basilicata, del Molise e della Sardegna le percentuali sono, rispettivamente, 50% e 40%, mentre per le altre regioni il tetto massimo è del 35% e del 25%.

Inoltre, per le imprese del Mezzogiorno è prevista una maggiorazione del 5% se il programma di investimenti viene concluso in 9 mesi, invece di 12.

 

Le agevolazioni verranno concesse utilizzando le possibilità offerte dal Temporary framework comunitario.

Alle imprese a cui viene riconosciuta l’agevolazione, inoltre, è richiesto di mantenere le immobilizzazioni agevolate, per almeno tre anni, nel territorio della regione in cui è ubicata l’unità produttiva agevolata.

 

Iniziative ammissibili

Le attività agevolabili devono essere dirette all’ampliamento della capacità produttiva, alla diversificazione della produzione, al cambiamento fondamentale del processo di produzione, o alla realizzazione di una nuova unità produttiva, attraverso l’utilizzo di tecnologie abilitanti individuate dal piano Transizione 4.0 (manifattura additiva, manifattura avanzata, realtà aumentata, integrazione automatizzata con il sistema logistico, Internet of Things, cloud, simulazione, cybersecurity, Big Data, blockchain e Intelligenza Artificiale).

 

In aggiunta, in sede di valutazione verrà data priorità a quei programmi di investimento per l’economia circolare e a quelli in grado di portare all’azienda un risparmio energetico di almeno il 10% rispetto all’anno precedente.

 

Spese ammissibili

Per essere agevolabili, gli investimenti devono rispettare il principio europeo del Do not significantly harm (Dnsh), vale a dire che non devono arrecare danno all’ambiente.

Sono ammissibili le spese legate a:

  • macchinari, impianti e attrezzature
  • opere murarie, nei limiti del 40% dei costi ammissibili
  • programmi informatici e licenze per l’uso di macchinari
  • acquisizione di certificazioni ambientali

 

Per quanto riguarda le imprese la cui attività si svolge in una regione del Mezzogiorno – Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna – l’investimento minimo deve essere di 500 mila euro, con un tetto massimo di 3 milioni (e comunque 80% dell’ultimo fatturato), mentre per le altre regioni la fascia è compresa tra 1 e 3 milioni di euro.

 

Modalità e termini di presentazione delle domande

Le PMI interessate potranno presentare domanda nei termini e nelle modalità che verranno definite con un successivo provvedimento ministeriale.

La misura sarà accessibile attraverso la procedura a sportello. In caso di esaurimento dei fondi, le agevolazioni verranno concesse in base alla posizione assunta in graduatoria dai progetti presentati.

 

Trattandosi di contributi finanziati dall’Europa, l’agevolazione dovrà ricevere l’autorizzazone dall’UE.

 

Rivolgersi a
Area Credito e Finanza (int. 231)