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Indagine rapida sulla produzione industriale del Centro Studi Confindustria - dicembre 2021

Nel 4° trimestre del 2021, la produzione industriale italiana starebbe proseguendo il trend di crescita già osservato nel corso dell’anno, anche se con un passo meno sostenuto. Gli incrementi in ottobre (+0,1%) e novembre (+0,2%) implicherebbero una variazione trimestrale acquisita dello 0,2%, un ritmo più contenuto di quanto osservato nei primi tre trimestri (rispettivamente +1,5%, +1,2% e +1,0%). Le ragioni di tale dinamica sono riconducibili in parte ad un fisiologico rallentamento (l’Italia è quella che tra le grandi economie europee a settembre si posizionava meglio rispetto al periodo pre-pandemia, +1,5% rispetto a febbraio 2020, mentre Germania e Spagna non hanno ancora chiuso il gap produttivo), in parte all’emergere di fattori limitativi della produzione, quali la scarsità di alcune componenti e materie prime, al maggior ricorso alle scorte di magazzino, al rallentamento produttivo dei principali partner commerciali e al maggior grado di incertezza.

 

Gli indicatori congiunturali hanno continuato a segnalare una dinamica espansiva dell’attività nell’industria, e in crescita sia in ottobre che in novembre: la fiducia delle imprese manifatturiere è salita in modo rilevante tra ottobre e novembre, per via del miglioramento dei giudizi e delle attese sui livelli di produzione e sugli ordini. In calo, invece, quella delle imprese dei servizi di mercato. Nonostante il grado di utilizzo degli impianti da parte delle imprese manifatturiere nel 3° trimestre abbia raggiunto il valore più alto dal dicembre 2018 (78,1%), la scarsità di manodopera, l’insufficienza di materiali, l’aumento dei costi di esportazione e l’allungamento dei tempi di consegna sono stati percepiti come elementi di crescente ostacolo alla produzione. Il recente forte incremento dei prezzi alla produzione di ottobre (+7,1% di cui +9,4% sul mercato interno), potrebbe esacerbare le tensioni dal lato dell’offerta tra la fine del 2021 e il primo trimestre del 2022.

 

 

Tutte le variazioni mensili sono calcolate sui dati corretti per il diverso numero di giornate lavorative e destagionalizzati.

 

 

Rivolgersi a
Area Studi e Ricerche (int. 231)