Il Consiglio dei Ministri del 4 agosto ha approvato un decreto-legge che contiene una serie di misure urgenti volte, principalmente, a fronteggiare il caro-energia e a sostenere il potere d’acquisto delle famiglie. In merito Confindustria ha elaborato una nota di approfondimento che si allega.
Misure in materia di welfare aziendale e lavoro
Il Governo ha optato per dare priorità al sostegno al potere d’acquisto dei lavoratori, lasciando in questa fase sullo sfondo le esigenze di contenimento del costo del lavoro dal lato delle imprese.
In tema di welfare aziendale, si prevede, per il solo periodo di imposta 2022, l’incremento a 516,46 euro (raddoppiato rispetto a quello “ordinario” di 258,23) del limite annuo complessivo del valore dei beni ceduti e dei servizi prestati dal datore di lavoro ai lavoratori, esclusi dalla formazione del reddito imponibile. Inoltre, per il solo periodo di imposta 2022, viene ampliato il paniere di benefit erogabili al dipendente includendo le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche di acqua, luce e gas, sempre entro il limite complessivo di 516,46 euro.
L’incremento del plafond dei beni detassati e l’ampliamento dei benefit erogabili avranno un diretto impatto sui piani di welfare aziendale forniti dalle imprese nel 2022 e consentiranno di superare eventuali criticità sorte nell’utilizzo dei buoni carburanti per i dipendenti che avevano già “splafonato” il precedente limite annuo di 258,23 euro.
Inoltre, per i periodi di paga dal 1° luglio al 31 dicembre 2022 - compresa la tredicesima o i relativi ratei - di 1,2 punti percentuali lo sgravio contributivo in favore dei lavoratori dipendenti introdotto in via straordinaria, per il 2022, dall’ultima Legge di bilancio. Complessivamente, dunque, per l’ultimo semestre dell’anno, tale esonero passa dallo 0,8% al 2%. Resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.
In termini finanziari, l’ammontare complessivo dello sgravio contributivo dovrebbe essere pari a 1,2 miliardi.
In materia pensionistica, sempre per contrastare gli effetti dell’inflazione per il 2022 e sostenere il potere di acquisto delle relative prestazioni, il Decreto prevede l’anticipo al 1° ottobre prossimo del conguaglio sulla rivalutazione delle pensioni per l’anno 2021. Inoltre, nelle more dell’applicazione della rivalutazione delle pensioni per l’anno 2022 (che decorrerà dal 1° gennaio 2023), in via transitoria, è riconosciuto per l’ultimo trimestre dell’anno in corso, per le pensioni fino a 35.000 euro annui, un incremento del 2% dell’assegno pensionistico.
L’effetto combinato delle due misure sulle pensioni, in termini di risorse stanziate per il 2022, è pari a quasi 2 miliardi di euro.
Infine, si dispone il rifinanziamento, per 100 milioni di euro, del Fondo per il sostegno del potere d’acquisto dei lavoratori autonomi, la cui dotazione ammonta quindi a 600 milioni