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Patto per l'Export - Linee strategiche del Governo sul sostegno all'internazionalizzazione del sistema produttivo

Lo scorso 8 giugno è stato presentato presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale il Patto per l'Export, sottoscritto dalle principali Associazioni del mondo imprenditoriale, che rappresenta una strategia innovativa per il rilancio dell’export del “Made in Italy” nella fase post-emergenza sanitaria attraverso il rafforzamento degli strumenti di sostegno all'internazionalizzazione ed un’azione di promozione integrata.

 

Confindustria ha contribuito alla definizione dei contenuti del Patto partecipando anche ai tavoli settoriali che si sono svolti ad aprile e dove sono state coinvolte le associazioni di categoria del Sistema (dal settore agroalimentare alla meccanica, dal sistema fieristico a quello infrastrutturale, passando per il comparto dell’innovazione, della salute e dei servizi all'export).

 

Il Patto verrà realizzato dalla Farnesina, grazie anche al supporto della rete diplomatico consolare, dagli uffici di ICE Agenzia e dal Gruppo CDP-SACE-SIMEST. 

 

Approfondimento

Gli asset strategici del Patto prevedono sei linee d’intervento prioritarie per l'attuazione delle quali sono al momento disponibili risorse per circa 1,4 miliardi di euro:

  • Comunicazione - Ampia campagna di “nation branding”, con l’obiettivo di rilanciare l’immagine dell’Italia e sostenere i settori economici più penalizzati dalla crisi da Covid-19, con particolare attenzione al turismo

  • Promozione Integrata - Coniugare in una logica di sistema le eccellenze del Made in Italy nei diversi profili (economico, culturale, scientifico e tecnologico) per massimizzare l’attività promozionale e contribuire a veicolare un’idea d’Italia in cui punti di forza tradizionali si affianchino all'innovazione, alla tecnologia, alla bellezza e qualità del Made in Italy

  • Formazione/informazione - Facilitare ed incentivare l’accesso della più ampia platea di PMI, anche non ancora esportatrici, all'intera gamma di strumenti pubblici a sostegno dell’internazionalizzazione. In particolare, un’attenzione speciale sarà rivolta al deficit di cultura digitale delle PMI ma anche sulle competenze di nuove figure professionali - come i Temporary Export Manager (TEM) e i Digital Export Manager - per sostenere l’accesso delle imprese italiane nei mercati esteri

  • Commercio digitale - Ampliamento degli accordi con le principali piattaforme di e-commerce internazionali e anche con marketplace “minori”, molto popolari in mercati prioritari;

  • Sistema fieristico - Ammodernamento del sistema fieristico, attraverso una parziale digitalizzazione delle fiere e la creazione di piattaforme per incontri B2B virtuali. Inoltre, per una piena ripartenza del comparto, andrà altresì perseguita la collaborazione tra i poli fieristici nazionali, l’organizzazione di “mini-fiere” di settore (che compensino la cancellazione delle attività causata dall’emergenza Covid-19), l’organizzazione all'estero di eventi di filiera per valorizzare i settori in forma integrata, così come le possibili sinergie tra settori complementari;

  • Finanza agevolata - Potenziamento degli strumenti di finanza agevolata e sistemi di garanzia per le strategie di crescita e internazionalizzazione delle PMI e delle imprese start-up, al fine di aumentare il numero delle imprese che beneficiano di interventi agevolativi, nonché una progressiva integrazione del ciclo virtuoso tra internazionalizzazione delle imprese ed attrazione degli investimenti esteri di qualità.

 

In allegato si trasmette il testo del Patto per l'Export e di seguito il link dove scaricare l'e-book "Export una guida per ripartire" in cui sono illustrati gli strumenti e i servizi per le PMI: https://www.esteri.it/mae/resource/doc/2020/06/ebook_export_una_guida_per_partire.pdf

 

Rivolgersi a

Area internazionalizzazione (int. 221).