Il Ministero degli Esteri ha recentemente emanato un provvedimento “catch all” per sottoporre ad autorizzazione preventiva l’esportazione di alcuni prodotti a duplice uso non listati verso determinate destinazioni finali (nello specifico: Armenia; Iran; Kazakistan; Kirghizistan): https://www.esteri.it/wp-content/uploads/2023/07/comunicato-catch-all-e-decreto-ministero.pdf
La clausola “Catch all” prevede, infatti, che prodotti non ricompresi nelle liste, e dunque in linea teorica esenti da autorizzazione, possono divenire dual use e suscettibili di autorizzazione, in base a provvedimenti specifici adottati dalle autorità competenti degli stati membri UE.
I prodotti in questione sono:
- motori a pistone alternativo o rotativo, con accensione a scintilla (motori a scoppio), utilizzabili nel settore dell’aviazione (cioè componenti che possono essere utilizzati per la costruzione di aeroplani, veicoli aerei senza pilota (c.d. UAVs), elicotteri, autogiri, aerei ibridi o modelli radio-controllati ad uso militare, considerati materiale di armamento).
- parti riconoscibili come destinate, esclusivamente o principalmente, ai motori di cui al punto precedente.
In caso di esportazione di tali tipologie di motori (o di loro componenti) verso uno dei Paesi sopra elencati, gli operatori italiani dovranno effettuare innanzitutto una valutazione tecnica per verificare l’utilizzabilità dei motori nel settore dell’aviazione e, in caso di risposta affermativa, richiedere preventivamente all’Autorità nazionale – UAMA, attraverso il portale E-Licensing, il rilascio di un’apposita autorizzazione ai sensi dell’articolo 4 del Regolamento (UE) n. 2021/821. Inoltre, lo stesso obbligo vale anche per le operazioni di intermediazione e di assistenza tecnica relative ai beni sopra menzionati.
Il provvedimento ministeriale si inserisce tra le azioni intraprese dagli Stati membri dell’UE per limitare lo sforzo bellico della Russia in seguito all’invasione dell’Ucraina, anche attraverso l’uso di sistemi offensivi quali i velivoli senza pilota (c.d. droni o UAVs), assemblati con componentistica anche estranea a scopi militari, quali sono i componenti richiamati dal Decreto.
In particolare, si teme che dall’Armenia, Kazakistan, Kirghizistan (che sono parte dell’Unione doganale eurasiatica che comprende anche la Federazione Russa e Bielorussia) e Iran si possa riesportare i suddetti beni verso Russia e Bielorussia, eludendo così le misure restrittive attualmente in vigore.
Le disposizioni del Decreto continueranno a produrre effetto per i prossimi tre anni.
Rivolgersi a
Area internazionalizzazione (int. 221).