L’UAMA, l’Autorità del Ministero degli Affari Esteri che si occupa di rilasciare le autorizzazioni per l’export di beni dual use, ha emanato due circolari in cui rende obbligatorio l’adozione di un Programma Interno di Conformità (ICP) per le società esportatrici che intendono richiedere determinate autorizzazioni “facilitate”, previste per specifiche casistiche e che semplificano l’iter burocratico delle aziende. Ricordiamo che il Regolamento UE n 2021/821 prevede già l’ICP per le autorizzazioni globali standard.
Il Programma Interno di Conformità consiste in un insieme di procedure che le imprese devono adottare internamente per conoscere e gestire i rischi connessi alle operazioni con l’estero. Oggi, infatti, l’operatività sui mercati esteri non può prescindere da un’attenta analisi delle normative in vigore, di restrizioni, embarghi e delle sanzioni ad essi collegate, in un contesto geopolitico e normativo in continua evoluzione.
Nello specifico, questo obbligo si applica alle aziende che intendono operare mediante:
- l’Autorizzazione Generale dell’UE AGEU 007, prevista per l’esportazione intragruppo societario di software e di tecnologia e
- l’Autorizzazione globale Grandi Progetti, rilasciata per l’esportazione di materiali dual use verso un Paese terzo dove l’esportatore costruirà o contribuirà alla costruzione di un impianto o realizzerà una serie di operazioni riconducibili ad un unico e ben identificato progetto.
L’azienda che invia all’UAMA la richiesta di una delle due autorizzazioni per cui l’IPC è obbligatorio, deve inviare anche il relativo documento che sarà oggetto di valutazione da parte dell’autorità prima del rilascio della relativa autorizzazione.
Al fine di aiutare gli operatori economici nella stesura del programma di conformità, l’Unione Europea ha fornito delle linee guida (allegate alla presente Circolare) che devono essere utilizzate per la redazione dell’ICP.
Rivolgersi a
Area internazionalizzazione (int. 221)