A seguito della recente invasione militare russa in Ucraina che si è verificata dopo il riconoscimento unilaterale, da parte del Presidente Putin, dell'indipendenza delle repubbliche di Donetsk e Lugansk, gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno varato un primo pacchetto di misure che sono concepite per colpire duramente gli interessi del Cremlino e la sua capacità di finanziare la guerra.
In generale, vengono attaccati gli interessi economici russi in settori strategici, bloccandone l'accesso alle tecnologie e ai mercati fondamentali per il Paese; sono previsti, fra gli altri, il divieto di effettuare investimenti e di operare commercialmente e finanziariamente nei territori separatisti di Donetsk e Lugansked, il congelamento dei beni russi in UE e l’estensione dell’elenco delle persone e entità già “designate” a nuovi soggetti.
Dato che lo scenario è in costante evoluzione, continueremo a monitorarlo e a fornire ulteriori informazioni.
Sanzioni USA
Le restrizioni in questione sono contenute nell'Executive Order "Blocking Property of Certain Personsand Prohibiting Certain Transactions With Respect to Continued Russian Efforts to Undermine the Sovereignty and Territorial Integrity of Ukraine" sottoscritto dal Presidente Biden e altre invece sono state decise da OFAC (Office of Foreign Asset Control). Come confermato dall’Amministrazione USA, questi primi round si sommerebbero a ulteriori misure economiche più estese, preparate in coordinamento con gli altri partner internazionali (tra cui UE e Regno Unito), attualmente in discussione a livello istituzionale e che verranno emesse in tempi rapidi nel caso in cui la situazione si aggravasse ulteriormente.
In sintesi, l'Executive Order dispone il divieto per i soggetti US - persone, enti, società - (ovunque si trovino) di:
- effettuare nuovi investimenti nei territori di Donetsk e Lugansk (le Covered Regions);
- importare, direttamente o indirettamente, qualsiasi item (beni, servizi o tecnologie) da tali territori;
- esportare, riesportare, vendere o fornire, direttamente o indirettamente, dagli Stati Uniti o da un soggetto statunitense (ovunque si trovi) qualsiasi item verso tali territori;
- facilitazioni, finanziamenti o garanzie finanziarie prestate da soggetti US (ovunque si trovino) a copertura di transazioni, operate da qualsiasi soggetto anche non US, che sono oggetto dei divieti stabiliti nell’executive order (transazioni che sarebbero sarebbero vietate se eseguite negli USA o da US person).
Si ricorda che ai sensi dell'Executive Order i soggetti US (o US persons) includono le filiali americane di società straniere.
Inoltre, l'Executive Order indica anche la possibilità per il governo USA (tramite OFAC) di imporre il blocco e il divieto di trasferimento, di pagamento, di esportazione di tutte le proprietà e gli interessi di proprietà di chiunque (any person, US e non US) che:
- operi nei territori di Donetsk e Lugansk;
- opererà, a partire dall’entrata in vigore dell’Executive order, nei territori suddetti;
- ricopra una carica di rilievo in una realtà operante nei territori suddetti;
- sia entità posseduta o controllata da entità sanzionate ai sensi dell’executive order;
- fornirà assistenza, supporto finanziario, beni o tecnologie a individui o entità sanzionate ai sensi dell'Executive Order.
OFAC invece ha inserito nella lista SDN (Specially Designated Nationals And Blocked Persons List) le banche Vnesheconombank (VEB) e Promsvyazbank (PSB) e 42 loro filiali. Ricordiamo che l'inserimento nella SDN List comporta il congelamento negli USA dei beni, fondi e risorse economiche di tali entità. Per maggiori dettagli: https://home.treasury.gov/news/press-releases/jy0602
Inoltre, il provvedimento fornisce il mandato di imporre sanzioni a qualsiasi soggetto (inclusi soggetti non-US) che, a partire dall’entrata in vigore dell’executive order, opererà nei suddetti territori separatisti di Donetsk e Lugansk o che sia entità posseduta o controllata da entità sanzionate ai sensi dell’executive order o ancora che fornirà assistenza, supporto finanziario, beni o tecnologie a individui o entità sanzionate ai sensi del provvedimento USA. Con la contestuale pubblicazione di Licenze Generali si autorizza, tra l’altro, il wind down per operazioni in essere di import-export di beni e servizi collegati a contratti sottoscritti prima del 21 febbraio, entro il 23 marzo p.v. (General Licence 17); si prevedono deroghe per operazioni di esportazione o riesportazione nelle due regioni di beni agricoli e del settore sanitario (General Licence 18); si autorizzano transazioni condotte dalle Organizzazioni Internazionali, quali ONU, BERS o Croce Rossa ecc. (General Licence 20).
Ulteriori dettagli sono consultabili nel testo dell’Executive Order presidenziale e nel comunicato e fact sheet pubblicati al riguardo dall’Amministrazione USA e di cui si rendono disponibili a seguire i collegamenti:
- https://home.treasury.gov/system/files/126/20220221_eo_ukraine.pdf
- https://www.whitehouse.gov/briefing-room/statements-releases/2022/02/21/statement-by-press-secretary-jen-psaki-on-russian-announcement-on-eastern-ukraine/
- https://www.whitehouse.gov/briefing-room/statements-releases/2022/02/21/fact-sheet-executive-order-to-impose-costs-for-president-putins-action-to-recognize-so-called-donetsk-and-luhansk-peoples-republics/
Sanzioni UE
Le sanzioni UE rispecchiano quelle adottate dagli Stati Uniti, sia nelle parti rivolte alle due repubbliche che nell’inasprimento delle sanzioni economiche e finanziarie già in essere dal 2014 nei confronti della Russia, inclusa la “designazione” di ulteriori entità fisiche e giuridiche, politiche e militari e significative restrizioni al finanziamento del debito sovrano russo.
In particolare, all’elenco delle persone e entità già “designate” sono aggiunte altre 22 persone fisiche, fra cui i Ministri Russi della difesa e dello sviluppo economico, vice primi ministri, alti esponenti dei comandi militari, giornalisti, banchieri e 4 entità giuridiche, di cui due banche, un ente finanziario e un’agenzia di informazione e 336 membri del Parlamento della Federazione Russa (Duma). Le misure comportano: congelamento dei beni, divieto di mettere fondi a disposizione dei soggetti designati e divieto di viaggio che impedisce l’ingresso o il transito nel territorio dell’UE.
Con un altro provvedimento si vietano l’importazione nella UE di merci originarie delle due Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk, la fornitura diretta o indiretta di finanziamenti, l’assistenza finanziaria, assicurazioni e riassicurazioni connesse all'importazione, l’acquisizione di nuovi beni immobili, nuove entità, azioni e altri titoli di natura partecipativa, la concessione di prestiti o altri finanziamenti, la creazione di società miste, e ogni servizio di investimento direttamente connesso a queste attività. Viene inoltre vietata l’esportazione, la vendita, la fornitura, o il trasferimento di beni e tecnologie nei settori dei trasporti; delle telecomunicazioni; dell’energia; della prospezione, esplorazione e produzione di petrolio, gas e risorse minerali. Infine, è vietato fornire servizi direttamente connessi alle attività turistiche nei territori sopra specificati.
In allegato trasmettiamo una nota di aggiornamento che illustra le misure restrittive applicate dall’Unione Europea e tiene conto dei più recenti sviluppi in materia di sanzioni.
Rivolgersi a
Area internazionalizzazione (int. 221).