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Coronavirus - Approvato il Certificato digitale COVID dell'UE

 

I Presidenti del Parlamento europeo, del Consiglio dell'UE e della Commissione europea hanno firmato ieri il testo finale del Regolamento che istituisce il Certificato digitale Covid dell’UE (noto anche come “digital green pass”), per facilitare gli spostamenti all'interno dell'Unione.

 

Il testo dovrà ora essere formalmente adottato dal Consiglio e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, per l'entrata in vigore e l'applicazione dal 1° luglio 2021, con un periodo di transizione di sei settimane per gli Stati membri che hanno bisogno di più tempo per cominciare a emettere i certificati.

 

13 Stati membri hanno già iniziato a rilasciarli: Austria, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Germania, Grecia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Polonia e Spagna.

 

Come funzionerà il certificato

Il certificato viene rilasciato gratuitamente dalle autorità nazionali e sarà disponibile in tutte le lingue dell’UE in formato digitale o cartaceo; entrambe le versioni disporranno di un codice QR contenente le informazioni essenziali e di una firma digitale per garantirne l'autenticità. Le modalità dettagliate per il rilascio dei certificati sono stabilite dai rispettivi Stati membri.

 

Gli Stati membri hanno concordato un modello comune che può essere utilizzato per le versioni sia elettroniche che cartacee al fine di facilitarne il riconoscimento. Il documento attesterà:

  • che una persona è stata vaccinata contro il coronavirus o
  • che ha effettuato un test recente con esito negativo o
  • che è guarita dall'infezione.

 

Al momento del controllo del certificato, si procede alla scansione del codice QR e alla verifica della firma Ogni organismo autorizzato a rilasciare i certificati (ad esempio un ospedale, un centro di test o un'autorità sanitaria) ha la propria chiave di firma digitale, che è conservata in una banca dati protetta in ciascun Paese.

La Commissione europea ha creato un gateway per garantire che tutte le firme dei certificati possano essere verificate in tutta l'UE.

 

Il certificato digitale COVID resterà in vigore per 12 mesi a partire dal 1° luglio 2021, non costituirà una condizione preliminare per la libera circolazione e non sarà considerato un documento di viaggio.

Qualora la situazione epidemiologica lo consenta, le persone in possesso del pass non dovrebbero essere soggette a restrizioni aggiuntive alla libera circolazione connesse alla pandemia da COVID-19 (quarantena, isolamento, test) a meno che tali restrizioni aggiuntive, sulla base degli ultimi dati scientifici a disposizione e in linea con il principio di precauzione, non siano necessarie e proporzionate allo scopo di tutelare la salute pubblica e non siano discriminatorie. Tali misure dovranno essere notificate, se possibile, con 48 ore di anticipo agli altri Stati membri e alla Commissione, mentre il pubblico dovrà ricevere un preavviso di 24 ore.

 

Rivolgersi a
Area internazionalizzazione (int. 221).