Il 16 novembre 2020 è stato pubblicato il decreto "Individuazione della tariffa incentivante per la remunerazione degli impianti a fonti rinnovabili inseriti nelle configurazioni sperimentali di autoconsumo collettivo e comunità energetiche rinnovabili, in attuazione dell'articolo 42-bis, comma 9, del decreto-legge n.162/2019, convertito dalla legge n. 8/2020” che attua le disposizioni introdotte con il decreto Milleproroghe (D.L. 162/19 art. 42bis) del dicembre 2019 e recepisce la direttiva europea RED 2 (Direttiva sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili 2018/2001/EU).
Il provvedimento prevede la costituzione dell’autoconsumo collettivo e di comunità energetiche al fine di eseguire una transizione dall’attuale sistema elettrico centralizzato, alimentato da combustibili fossili, ad un sistema efficiente e decentrato, alimentato da energia pulita non inquinante.
L’autoconsumo collettivo è rivolto a soggetti che si trovano nello stesso edificio o condominio mentre alle comunità energetiche possono prendere parte PMI, persone fisiche ed enti locali (soggetti collocati, quindi, su fasce territoriali più ampie rispetto a edifici e condomini).
L’energia elettrica prodotta da ciascuno degli impianti a fonti rinnovabili facenti parte delle suddette configurazioni ha diritto, per un periodo di 20 anni, ad una tariffa incentivante in forma di tariffa premio pari a:
- 100 €/MWh nel caso in cui l'impianto di produzione faccia parte di una configurazione di autoconsumo collettivo;
- 110 €/MWh nel caso in cui l'impianto faccia parte di una comunità energetica rinnovabile.
L’incentivo è gestito dal Gestore dei Servizi Energetici S.p.A. (GSE) che predispone una sezione del proprio sito internet dedicata funzionale al supporto.