Per il 2023 i benefici del Piano nazionale Transizione 4.0, seguendo quanto previsto dalla legge di Bilancio 2022, sono ridotti e per alcune misure (Credito d’Imposta per la Formazione 4.0) sono azzerati.
La legge di bilancio 2023 ha previsto di posticipare da giugno a settembre 2023 la scadenza per la consegna dei beni materiali 4.0 (per quelli ordinati entro il 31 dicembre del 2022 e per i quali sia stato versato un acconto per il loro acquisto di almeno il 20%). La proroga punta a rispondere ai ritardi nelle consegne dovuti alle difficoltà di approvvigionamento nelle catene del valore.
Per gli investimenti in beni strumentali materiali effettuati dal 1 gennaio 2023 sono in vigore nuove aliquote:
- per i beni materiali 4.0: riduzione dal 40% al 20%fino a 2,5 milioni di euro; dal 20% al 10% da 2,5 a 10 milioni di euro e dal 10% al 5% da 10 a 20 milioni di euro (tetto massimo ammissibile).
- per i beni immateriali 4.0 passadal 50% al 20% (fino a un tetto di 1 milione di euro).
Ridotte anche le aliquote per il credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione, digitalizzazione e green: dal 20 al 10% per le attività di ricerca di base, industriale e sperimentale; le attività di innovazione tecnologica “green” godranno di un credito d’imposta sceso dal 15% al 10%.
Non è più accessibile per le attività di formazione in ambito 4.0 il credito d’imposta.
Per gli investimenti beni materiali e immateriali tradizionali acquistati dal 1 gennaio 2023 non sarà più disponibile l’agevolazione fiscale nella forma di credito d’imposta.
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Area Credito e Finanza (int. 231)