È stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto interministeriale che rende operativo il Fondo impresa femminile, istituito, nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico con la legge di bilancio per il 2021 (legge n. 178 del 30 dicembre 2020) (cfr. nostra circolare n. 755 del 19/11/2021).
La dotazione finanziaria a disposizione della misura, pari a 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022, in via di prima applicazione, è così ripartita:
- agli interventi relativi alla nascita, lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili sono destinati 33,8 milioni di euro;
- per gli interventi di diffusione della cultura e la formazione imprenditoriale femminile ci sono 6,2 milioni di euro;
- una quota parte della dotazione finanziaria del primo punto, pari al 4% iva inclusa, è destinata all'esecuzione della convenzione tra il MISE e Invitalia.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha previsto di incrementare le risorse del Fondo - nell'ambito della Missione 5 "Inclusione e coesione", Componente 1, Investimento 1.2 "Creazione di imprese femminili" - cui vengono complessivamente destinati 400 milioni di euro.
Il fondo ha l'obiettivo di finanziare e sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile con una specifica attenzione ai settori dell’alta tecnologia, programmi ed iniziative per la diffusione di cultura imprenditoriale tra la popolazione femminile, programmi di formazione e orientamento verso materie e professioni in cui la presenza femminile va adeguata alle indicazioni di livello comunitario e nazionale.
Soggetti ammissibili
Possono beneficiare degli “incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili”, le imprese femminili costituite da meno di 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, e le lavoratrici autonome in possesso della partita IVA aperta da meno di 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione. Possono presentare domanda, inoltre, le persone fisiche che intendono costituire una nuova impresa femminile.
Agevolazione
Il fondo prevede sia contributi a fondo perduto sia finanziamenti a tasso 0.
Le agevolazioni sono concesse ai sensi e nei limiti dell’articolo 22 (“Aiuti alle imprese in fase di avviamento”) del Regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione (Regolamento GBER) ovvero, per le imprese che non soddisfino le condizioni dei cui al predetto articolo 22 del Regolamento GBER, ai sensi del Regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione (Regolamento «de minimis») e assumono la forma del contributo a fondo perduto e del finanziamento agevolato, anche in combinazione tra loro.
La forma e la misura delle agevolazioni sono articolate in funzione delle linee di azione e dell’ammontare delle spese ammissibili previste nei programmi di investimento. In particolare:
- 80% delle spese ammissibili e comunque fino a € 50.000, per i programmi di investimento che prevedono spese ammissibili non superiori a € 100.000;
- 50% delle spese ammissibili, per i programmi di investimento che prevedono spese ammissibili superiori a € 100.000 e fino a € 250.000;
- per le imprese femminili costituite da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, le agevolazioni sono concesse fino a copertura dell’80% delle spese ammissibili, in egual misura in forma di contributo a fondo perduto e in forma di finanziamento agevolato;
- per le imprese femminili costituite da oltre 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, le agevolazioni sono concesse come al punto precedente in relazione alle spese di investimento, mentre le esigenze di capitale circolante costituenti spese ammissibili sono agevolate nella forma del contributo a fondo perduto.
- produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli;
- fornitura di servizi, in qualsiasi settore;
- commercio e turismo.
- essere realizzate entro ventiquattro mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni;
- prevedere spese ammissibili non superiori a € 250.000 al netto d’IVA per i programmi di investimento che prevedono la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile, ovvero non superiori a € 400.000 al netto d’IVA per i programmi di investimento volti allo sviluppo e al consolidamento di imprese femminili.