Regione Lombardia ha approvato la lista dei 90 comuni in area prioritaria (allegato1) rispetto al rischio radon.
Il "Piano Nazionale Radon" (previsto dalla normativa nazionale) non è stato ancora adottato, pertanto, spetta alle Regioni individuare le aree prioritarie, in cui scattano obblighi per i datori di lavoro, si tratta di aree nelle quali la stima della percentuale di edifici situati al piano terra che superano i 300 Bq m-3, in termini di concentrazione media annua di attività di radon, è superiore al 15%.
Rispetto ai luoghi di lavoro valgono queste regole: "l’esercente provvede, nei luoghi di lavoro situati in locali semi-sotterranei o situati al piano terra, ad effettuare la misurazione della concentrazione media annua di attività di radon in aria entro 18 mesi dall'individuazione da parte delle Regioni delle aree prioritarie. L’esito delle misurazioni deve essere attestato, valutato e gestito nel rispetto di quanto stabilito negli artt. 17 e 18 del D.Lgs. n. 101/2020".