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Indagine congiunturale sull'industria dell'Alto Milanese III trimestre 2018

Nel periodo luglio-settembre 2018 l'attivita' manifatturiera dell'Alto Milanese ha registrato un rallentamento rispetto al trimestre precedente, non solo a causa della pausa estiva, ma soprattutto per la frenata dell'economia internazionale e l'incertezza politica.


La produzione industriale e' risultata in calo in tutti i settori, seppur con diverse intensita'. Lieve decremento anche per fatturato e scorte di prodotti finiti.


Continuano a preoccupare anche gli elevati costi delle materie prime che in minima parte le imprese sono riuscite a trasferire sui prezzi di vendita, con conseguente erosione dei margini aziendali e riduzione della capacita' di autofinanziamento.


Negativo anche il flusso di nuovi ordinativi, sia nella componente estera sia in quella interna.


Sostanzialmente stabili i livelli occupazionali.


Gli investimenti stentano a rafforzarsi nonostante le condizioni di accesso al credito siano migliorate. Le cause vanno ricercate nelle prospettive ancora deboli della domanda e nelle incognite sulle decisioni del governo rispetto al rifinanziamento delle agevolazioni. Come nel trimestre precedente, si attesta al 60% la quota di imprese che intende investire.


Le prospettive a breve termine sull'andamento delle vendite sono state riviste lievemente al ribasso. Con riferimento ai prossimi sei mesi, il 36% del campione - era il 38% nella scorsa indagine- prevede un incremento del fatturato, piu' del 53% un consolidamento, mentre solo un'azienda su dieci si attende un abbassamento del fatturato.


Il clima di fiducia rimane quindi improntato alla cautela. Pesano i timori dovuti alla politica commerciale protezionistica americana e alle contromisure di altri paesi, il rallentamento in alcune economie europee, l'aumento dello spread in Italia insieme a un accentuato clima di sfiducia di famiglie e innanzitutto imprenditori. A questo si va ad aggiungere l'attesa di un graduale incremento dei tassi d'interesse a medio-lungo termine e la fine del programma d'acquisto di titoli pubblici e privati da parte della BCE a dicembre 2018.


Settore Meccanico. Produzione industriale in lieve contrazione e fatturato in linea con il precedente trimestre. Il portafoglio ordini ha visto ridotti gli ordinativi interni mentre le commesse provenienti dall'estero sono risultate in miglioramento. Scende dal 61% al 56% la quota di aziende che dichiara investimenti in macchinari e impianti nel breve periodo, mentre le aspettative sul fatturato sono le stesse per oltre il 60% delle imprese e in crescita per il 28%. Invariata l'occupazione.


Settori Tessile-Abbigliamento e Calzaturiero. L'indagine ha evidenziato un leggero indebolimento della produzione, anche per motivi di stagionalita', e una piccola flessione del fatturato e del livello delle scorte. In peggioramento il flusso di nuovi ordinativi italiani e anche esteri. In salita i costi delle materie prime impiegate che solo in parte sono state trasferite sui listini prezzi. Nonostante le tensioni sulla marginalita' e il permanere di lunghi tempi di pagamento, la richiesta di credito bancario e' scesa. Si presume nel prossimo semestre una certa stabilita' del fatturato. Oltre la meta' del campione ha in programma investimenti nei prossimi sei mesi.


Settori Lavorazione Materie Plastiche e Chimico. Moderata diminuzione della produzione industriale, come del fatturato e del portafoglio ordini, soprattutto interni. Il grado di utilizzo degli impianti e' stato soddisfacente. Sono proseguiti gli aumenti dei costi delle materie prime. Le aspettative di fatturato per i prossimi sei mesi si confermano positive nel 50% dei casi, mentre la propensione ad effettuare nuovi investimenti si mantiene ancora tonica con il 69% delle imprese - era il 71% il secondo trimestre - che ha programmato spese in conto capitale.


 


Legnano, 7 novembre 2018


 


A cura del Centro Studi di Confindustria Alto Milanese. L'indagine e' stata effettuata su un campione chiuso di imprese associate.